SOCIETÀ PARTECIPATE. PUBBLICATO IN GAZZETTA IL DECRETO DEFINITIVO DI RIORDINO DEL SISTEMA.

Pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 210 del 8/9/2016, il decreto legislativo, 19 agosto 2016 n. 175 recante “Testo Unico in materia di società partecipate dalla pubblica amministrazione”. Il provvedimento – attuativo dell’articolo 18 della legge delega n. 124/2015, c.d. legge Madia – rappresenta la nuova disciplina in materia e contiene importanti disposizioni rispetto alle costituzione di società a totale o parziale partecipazione pubblica, diretta o indiretta nonché per l’acquisto, il mantenimento e la gestione di partecipazioni da parte di amministrazioni pubbliche, in tali soggetti.

Il decreto è entrato in vigore il 23 settembre 2016. A partire da questa gli enti e le pubbliche amministrazioni dovranno analizzare gli assetti societari, individuando entro sei mesi le partecipazioni che dovranno essere alienate in quanto non compatibili con la nuova normativa. Gli enti avranno quindi tempo fino a fine marzo 2017 per portare a termine la revisione straordinaria delle partecipazioni. E un ulteriore anno per cedere quelle non in regola.

<>Tra i requisiti previsti, vi sono la tipologia societaria e gli ambiti di attività. Le partecipate infatti potranno essere costituite solo come spa, srl o società consortili. Le partecipazioni rimarranno consentite per la produzione di servizi di interesse generale (inclusa la realizzazione e la gestione delle reti e degli impianti funzionali ai servizi medesimi), per la progettazione, realizzazione e gestione di opere pubbliche, per l'autoproduzione di beni o servizi strumentali e per servizi di committenza. Restano fuori dalla potatura anche le finanziarie regionali e le società che gestiscono spazi e eventi fieristici o impianti di risalita.

È fatta salva la possibilità di costituire società o enti (GAL – Gruppi di Azione Locale) in attuazione dell’articolo 34 del Regolamento (CE) n. 1303/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio del 17 dicembre 2013 e dell’articolo 61 del Regolamento (CE) n. 508 del 2014 del Parlamento europeo e del Consiglio 15 maggio 2014.

La nuova normativa prevede, tra gli altri requisiti, il fatturato minimo delle società a controllo pubblico di un milione di euro. In tema di governance delle società a controllo pubblico, è stata confermata la preferenza per l’Amministratore Unico, anche se poi spetterà a un apposito DPCM, definire i criteri in base ai quali sia possibile optare per un Consiglio di Amministrazione composto da tre o cinque membri. Rimangono inoltre i criteri di pubblicità e trasparenza per la selezione del personale nelle società controllate, mentre per gli affidamenti senza gara alle società in house servirà rispettare il requisito del controllo analogo.